martedì 15 febbraio 2011

Perchè Sanremo è Sanremo !!!

E' vero: mai frase fu più condivisibile!
Odiato, avversato, ripudiato, criticato, mitizzato da sempre, da pubblico e artisti, Sanremo è qualcosa che esula da quella che si può definire una manifestazione canora/musicale: Sanremo è, e basta! Lascio però la parola ai 1000 e oltre giornalisti che in questi giorni verseranno fiumi di inchiostro (meglio dire che finiranno i loro polpastrelli sulle tastiere dei computer) per raccontarci anche questo Sanremo e tutti i Sanremo che ci saranno in futuro (?).

I miei ricordi di Sanremo, vanno indietro nel tempo, fino a quando da piccolino, a metà degli anni '50, vedevo Sanremo in televisione (solo il sabato naturalmente) e sognavo di essere su quel palco, ancora non sapevo se mi sarebbe piaciuto esserci come interprete, come direttore dell'orchestra, o come musicista.
Ci sono stati però dei Sanremo che mi hanno colpito profondamente ed hanno lasciato il segno nella mia mente.
Sanremo 1961: Celentano canta "24.000 baci": una vera rivoluzione sonora e di immagine.
Ad un concerto organizzato alla mia scuola media (Istituto dei Salesiani a Firenze) qualche settimana dopo eseguii 24000 baci, cantando in piedi al pianoforte, e in tre minuti diventai l'idolo di tutta la scuola: risultato; bocciato a giugno con la motivazione "tanto lui non studierà mai, lui fa il "musicista".....

Sanremo 1969: Lucio Battisti canta Un'avventura: l'inizio della carriera stupefacente di un genio italiano.

Sanremo 1983: eccomi finalmente su quel mitico palco, in veste di corista, anche se ero comunque il produttore e l'arrangiatore del brano "Amare te" di Riccardo Azzurri.
L'emozione era fortissima, è qualcosa che non si può descrivere se non lo si è provato personalmente. Quello poi fu un Sanremo molto molto particolare: pensate, su quel palco, un certo Zucchero Fornaciari, al quale avevo arrangiato qualche mese prima, la canzone con la quale si era presentato a Castrocaro; un Vasco Rossi giovanissimo, che all'uscita dal palco, si mise il microfono in tasca (i microfoni avevano il cavo a quei tempi) e fece crollare l'asta e tutto quello che gli stava intorno; e poi un Peter Gabriel che presentava Shock The Monkey, e che sbattè la schiena sul palco durante l'esibizione. Rientrò nel backstage quasi svenuto. E poi ancora, un timido Gianni Morandi che si riaffacciava al mondo dello spettacolo, dopo tanti anni di silenzio; gli amici toscani Pupo, Stefano Sani, Donatella Milani, si, un Sanremo veramente speciale per me :-)



(continua...)

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