domenica 13 aprile 2014

             LA BELLEZZA DELLA MUSICA

                (ovvero l'estetica della partitura)


Se qualcuno mi domandasse: come sarà la musica fra 10 anni?  Sicuramente non saprei cosa rispondere. Fare una previsione ad un così lungo termine, considerando l'estrema velocità di evoluzione della società moderna e quindi anche della musica che ne è l'anima e la colonna sonora, è praticamente impossibile. 

Avrei però una timida certezza. Pensiamo alla domanda rivolta verso qualcos'altro: come sarà l'arredamento di una casa fra dieci anni? Probabilmente, la domotica avrà preso il sopravvento, quindi il frigorifero ti avvertirà dei cibi scaduti, il riscaldamento sarà attivato on line con un semplice sms o meglio con un "accenditi" vocale,  via waht's'app e l'aspirapolvere, novello robot tutto fare, sarà pronto a consegnarci i pavimenti di casa, perfetti e splendenti, pronti ad accogliere eventuali amici invitati ad un aperitivo non previsto fino a poche ore prima. 

Tutto questo è semplice, perchè già esiste, e sicuramente fra dieci anni, possiamo augurarci che sia alla portata di una più ampia fetta della popolazione. Se però nella mia casa ultra-robotizzata, conservo un bel mobile antico, un trumeau del '700, un tavolo dell'800, o magari anche un bel pianoforte a coda o un organo Hammond, questi saranno ancora lì, fieri di essere "antichi" e pronti a sfidare il tempo, le mode, la tecnologia.
Ecco che la musica potrebbe essere qualcosa di simile, in particolare dal punto di vista estetico: si, una bella partitura, magari manoscritta, anche di una semplice canzone, ha ed avrà sicuramente un valore artistico ed estetico che potrà sfidare il tempo e le mode.

Qualcuno penserà che sono un inguaribile romantico e fuori dal tempo ma non è così. Mi permetto infatti di vantarmi di alcune idee che furono definite "folli" ai tempi, e che adesso sono consolidate come una normale fonte di businness: mi riferisco alle prime sperimentazioni del live in Internet che portai avanti con mia moglie Patrizia addirittura alla fine degli anni '80 per poi continuare negli anni 90  con il mio fido braccio destro Maurizio Tomberli;  il mio primo contratto da Artista Indipendente (primo in Italia)  con Itunes per vendere la mia musica on line, fino ad arrivare alle prime "lezioni on line" del 2004 e poi l'ultima idea: il "CONCERTO PRIVATO" del quale vado particolarmente fiero.

Tutto ciò a dimostrare che sono da sempre affascinato dalle innovazioni tecnologiche e da tutto ciò che può derivare da un utilizzo intelligente della tecnologia in genere.

Tornando però alla partitura musicale come oggetto da acquistare, da ammirare e da conservare, credo veramente che tutto ciò possa diventare una vera e propria forma di nuova linfa vitale per la Musica, che a tutt'oggi, ingabbiata in modelli oramai precostituiti quali il C.D. (?) l' Mp3 e tutti i supporti simili, rischia di implodere in un limbo di sottofondo perenne, come in molti casi già sta succedendo: basta pensare alla musica nei centri commerciali, negli aeroporti, nei ristoranti, nei negozi e via di seguito.

La partitura quindi come oggetto da ammirare, da conservare, da possedere, come un quadro, come un libro importante, come un mobile di valore. Qualcuno potrebbe obbiettare: ma se non so leggere la musica che me ne faccio di una partitura? Ebbene, la bellezza esteriore, non sempre necessita di una spiegazione oggettiva. Quante volte, di fronte ad un quadro o ad una scultura famosa, siamo rimasti affascinati pur non comprendendone il significato?
Tutto questo già succedeva nell' 800 fino agli inizi del '900; ovvero fino all'avvento della prima registrazione musicale.
La differenza abissale fra noi ed i nostri antenati è data dal fatto che noi abbiamo lo "streaming". In qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo, possiamo ascoltare quella partitura, suonata e realizzata dallo stesso autore o da altri artisti.
L'ascolto in streaming quindi utilizzato come il live di una volta, quando la musica la si poteva solo ascoltare frequentando teatri e sale da concerto. Ma quanti all'epoca avevano le possibilità economiche per tutto ciò?. Viva quindi la nostra tecnologia, la comunicazione, lo streaming e tutto ciò che ci può dare la possibilità di ascoltare quella musica che noi decidiamo di ascoltare.

Con l'occasione di queste mie elucubrazioni mentali, desidero farvi vedere due esempi di partitura scritta a mano, che possono sintetizzare quello che ho cercato di spiegare nelle mie considerazioni.

Il primo esempio è una piccola porzione di un mio manoscritto del 1986 che riporta la prima idea melodico-armonica di uno dei miei brani più conosciuti: Life in Music,  che vide la luce proprio in quel periodo e fu inizialmente inserito come ultimo brano/esempio, nel mio libro Metodo per Pianoforte Pop-Rock ed. Berbèn, Ancona, 1987


Ed ecco, se volete, la mia Life in Music, gratuita in streaming su Spotify:
Walter Savelli – Life in Music

Il secondo esempio, molto più recente, è un piccolo spunto melodico armonico, che fa parte dell'immenso materiale compositivo prodotto da Claudio Baglioni,  nel lungo periodo che ha preceduto la realizzazione dall'album Con Voi; album nel quale ho potuto partecipare come collaboratore di Claudio, alla analisi degli spunti da lui composti.
(ringrazio Claudio Baglioni, per avermi concesso la possibilità di condividere questo manoscritto).




                                            (frase musicale protetta da Copyright 2013)

Questo è il mio pensiero attuale. So che non sono il solo a portare avanti queste idee;  la cosa mi fa piacere e mi sprona ad approfondire quello che ritengo un argomento fondamentale per comprendere l'evoltuzione della Musica in un futuro ormai prossimo.

(to be continued...)